Anche Garibaldi andava ghiotto per la Mortadella 

Anche Garibaldi va ghiotto per la Mortadella del Salsamentario Bolognese suo compagno nella spedizione dei mille

Lo straordinario dinamismo dell’industria salumaria bolognese ha fra i suoi pionieri e protagonisti Medardo Bassi, un personaggio molto in vista nei circoli patriottici bolognesi e nell’ambito della piccola borghesia imprenditoriale.

ll Bassi era nipote del martire risorgimentale Ugo Bassi che aveva aderito con slancio alla causa dell’unificazione italiana, partecipando a varie azioni militari e alla spedizione dei Mille di Garibaldi. Con l’eroe dei due mondi, aveva stretto un fraterno sodalizio, testimoniato già avanti negli anni dai puntuali omaggi di Mortadelle e tortellini di sua produzione, inviati a Caprera al grande condottiero che ne provava grande gioia, come conferma una serie di biglietti autografi spediti per ringraziare l’amico bolognese.

Fin dal 1851 il Bassi aveva aperto un piccolo salumificio che si era ben presto affermato perla squisitezza della sua produzione. Grazie all’impegno in azienda dei familiari, specie della madre, nel 1860 poté abbandonare il lavoro e salpare con Garibaldi alla volta della Sicilia dove, durante uno scontro a Milazzo, perdette una gamba.

Questo episodio è ricordato anche dall’eroe dei due mondi:

“Fu una calda zuffa quella di Milazzo ed ai valorosi come voi dovemmo il trionfo a caro prezzo di cui portate il segno seminando una gamba in quei campi di cactus. È cotesta una croce al valor militare indistruttibile. Crazie per gli eccellenti salumi e tortlin’

Caprera, 2 gennaio 1877.

Giuseppe Garibaldi

La mutilazione non affievolì il dinamismo e lo spirito imprenditoriale del Bassi che il 22 luglio 1875 aprì appena fuori Porta Saragozza una più moderna e razionale fabbrica di Mortadelle e salumi cui venne dato ampio risalto sulla stampa italiana dell’epoca.

Proprio da un organo di informazione il Giornale di Agricoltura, Industria e Commercio del Regno d’Italia stralciamo questo resoconto che consente di avere un’idea più precisa dell’alto indice di gradimento raggiunto dall’arte salumaria bolognese e dall’azienda del Bassi in particolare.
“In questi giorni di Pasqua uno dei più bravi industriali bolognesi, il signor Medardo Bassi, ha tenuto aperto l’elegante suo negozio di salumi perché il pubblico ne visitasse i prodotti e vedesse le macchine che servono alla lavorazione della carne suina, dalla prima che ta. glia e tritura la carne, fino a quella che affetta il salume già confezionato. Chi conosce quale sviluppo abbia oggi preso la esportazione delle carni insaccate, non ha che a compiacersi di vedere crescere di continuo quest’industria bolognese. II Bassi può essere orgoglioso dell’opera propria: sono centinaia le grosse Mortadelle che in quest’anno andranno sui mercati di Germania, di Francia e dell’America a tener alta la buona rinomanza della sua fabbrica…

L’industria delle carni insaccate cresce ogni giorno. AI Bassi con orgoglio Bologna accompagna i Samoggia, i Forni, ed altri non meno valenti salumieri. Ma non può dire che accanto ad essi visia chi faccia un razionale ed esteso allevamento di suini. È questo che noi desideriamo di vedere sorgere in B0logna, nella provincia e nelle vicine contrade. Oggi l’industriale deve correre i mercati tutti delle Romagne, delle Marche, dell’Umbria, e raccogliere a piccoli contratti i maiali che in grande numero abbisognano; e sono sempre le piccole mandrie allevate dal contadino come un di più nell’azienda, quelle che alimentano questo commercio. Ma la cosa dovrebbe ben altrimenti comportarsi: accanto ad una industria floridissima e crescente come quella dei salumieri di Bologna, dovrebbe trovarsi la grande e razionale industria dell’allevamento dei suini: e come gli inglesi hanno saputo fare per i loro bisogni, anche noi crearci una razza destinata ad alimentare lucrosamente un commercio così importante.
È un desiderio giusto il nostro, che crediamo diviso da molti: solo però i capitalisti possono trasformarlo in atto reale. Che almeno avvenga presto’.